La VI edizione dell’annuale Premio d’Arte Robert Cook per gli alunni di Scuola primaria celebra l’arte di essere nel suo movimento espressivo senza fine alla verità, divenire di senso che nasce dall’incontro identitario con l’altro, con l’arte, con la materia del mondo.
L’identità rinasce dal grembo dell’arte, dalla figurazione e dalla parola, dalle braccia dell’immaginazione abduttiva per una nuova immagine di sé nella vita. Creare è un atto di senso, è la festa della dimensione comune e universale dell’essere umano, luogo di valori e di verità dell’espressione. È un viaggio di creazione, di conoscenza, di cambiamento, per la conquista e la valorizzazione dell’identità, fra essere e divenire aperto.
In Convenzione formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre, con il Patrocinio della Regione Lazio, di Roma Capitale, del Comune di Canale Monterano e dell’Istituto Comprensivo di Manziana, l’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, in collaborazione con l’Associazione Culturale Nobile Contrada Carraiola, cerimonia il Premio d’Arte Robert Cook con mostra artistico-letteraria dei bambini, poster delle opere, critiche in semiotica estetica in diploma della presidente dell’Accademia prof.ssa Fulvia Minetti, conferimento commemorativo ad opera del figlio compositore Henry Cook di tre medaglie cookiane in pregiata fusione a cera persa in argento ed incisione pantografata del laboratorio orafo di Via Margutta, riconoscimenti della giuria accademica, premi alla memoria degli artisti Alberto Marani e Angelo Di Vico, presso la Scuola primaria di Canale Monterano di Roma il 28 maggio 2021 dalle ore 11,00.
Il Comune inaugura l’esposizione permanente della targa in argento della poesia di Fulvia Minetti “La domanda del vento”, dedicata alle opere degli alunni di quinta classe, per augurio al divenire dell’arte di essere, dell’arte stessa del vivere, a celebrare il senso della bellezza nel superamento di sé nell’altro. “Le bocche del primo pensiero / al giallo vitale della scelta / che sboccia. Appendo, / fra il sonno e la veglia, / l’altalena di raggi vocali / alle braccia infinite che fanno / della tua la domanda del vento. / Ch’io bagni / i miei passi alla tua voce / a mutare il mio granello / nella viva perla del mattino / che tu chiami col mio nome”.