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Comune di Monte San Biagio
Via Roma, 1
4020 - Monte San Biagio (LT)
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Descrizione:
La prima citazione del castellum Monticelli risale all’anno 1099 quando il nobile Crescenzo, abitante nella rocca di Monticelli, vende un appezzamento di terreno. Questo castrum fece parte del ducato di Fondi fino al 1140; da allora fu incluso nella contea normanna di Fondi, inquadrata nel Regno di Napoli e concessa in feudo alla famiglia Dell’Aquila. Successivamente passò sotto il dominio delle famiglie Caetani (1299), Colonna (1494), Gonzaga (1570), Carafa (1591), Mansfeld (1690) e Di Sangro (1721). Fece parte fino al 1818 della diocesi di Fondi e quindi della diocesi di Gaeta, che nel 1848 divenne arcidiocesi. Dopo l’unità d’Italia, il comune di Monticelli o Monticello dovette assumere un nuovo nome per evitare confusione con altri comuni ugualmente denominati. Il consiglio comunale nel 1862 decise di mutare il nome in Monte San Vito ma, a causa di altre omonimie, deliberò nello stesso anno di assumere la denominazione di Monte San Biagio, in onore del santo patrono. Fino all’unità d’Italia Monticelli fu il primo centro abitato del Regno delle Due Sicilie in cui si imbattevano i viaggiatori che da Roma raggiungevano Napoli mediante la Via Appia. Infatti il confine tra lo Stato della Chiesa e il Regno si trovava in località Epitaffio detta cosi da un'iscrizione del XVI secolo che tuttora vi si legge. Il posto doganale, in cui avveniva il controllo dei viaggiatori e delle merci si trovava, invece, nella località Portella dove sono ancora visibili le torri e la porta sotto cui passava la Via Appia. Per questa sua posizione alla frontiera tra due stati, Monte San Biagio fu interessata dal fenomeno del brigantaggio, soprattutto nel periodo tra il 1861 e il 1870, quando cioè anche il Lazio e Roma furono annessi all’Italia. Monte San Biagio tra il XVI e il XVII secolo fu afflitta da una grave crisi dovuta tra l’altro alla recrudescenza delle febbri malariche che affliggevano la piana di Fondi invasa dalle paludi.