Letture: ... - Intrattenimento a Roma - RM
dove: | Chiesa di Santa Susanna Roma |
data: | domenica 14 febbraio 2016, dalle 15:00 alle 00:00 |
intrattenimenti: | |
info sul luogo: | L'evento si svolge al coperto |
Qui trovi maggiori informazioni su questo evento |
Organizzazione: | Romolo e Remo |
Referente: | ROMOLO E REMO |
E-mail: | Contatta il referente |
Telefono: | 3281640180 |
Le origini del sito sotterraneo della basilica di Santa Susanna sono antichissime. Nato come chiesa paleocristiana nel 280 d.C., diventò luogo di culto dedicato ai cristiani nel 330. La Chiesa fu costruita sulle case di Caio e Gabinio, zio e padre della martire Susanna e cugini di Diocleziano, tanto da meritarsi nel quarto secolo il toponimo di "ad duas domos" ("alle due case"). Secondo la tradizione Susanna rifiutò come sposo il figlio adottivo di Diocleziano, Massimiliano Galerio, essendosi votata alla verginità; per tale rifiuto fu condannata nel 294 alla decapitazione che avvenne proprio di fronte la casa della futura martire. Dopo la sua morte, lo zio Caio, divenuto nel frattempo Papa, ordinò che Susanna fosse ricordata e venerata proprio all'interno della sua abitazione. Quando successivamente Costantino permise il culto del cristianesimo, la chiesa fu "ufficializzata" e restaurata numerose volte. Le monache cistercensi sono titolari del Complesso Monastico di Santa Susanna dal 1587, epoca del Pontificato di Sisto V, grazie all'intercessione della sorella del Papa stesso, donna Camilla Peretti, che fece sì che venisse loro affidato il monastero. I primi scavi condotti alla fine dell'800 permisero di portare alla luce sotto l'altare della confessione una domus romana del III secolo. Scendendo le due rampe di scale si accede ad un corridoio ricavato in parte da una porzione di acquedotto facente parte di una diramazione dell'acquedotto Marcio, e pavimentato con marmi antichi ricavati dagli scavi degli anni precedenti. Salendo qualche gradino si accede a due ulteriori ambienti nei quali è possibile ammirare i resti di una ricca domus del III secolo della quale si conservano ancora le pavimentazioni con motivi geometrici a tessere di mosaico bianche e nere ed alcune porzioni di pareti finemente decorate con motivi vegetali, nonché un corridoio, anch'esso dipinto e rivestito in mosaico bianco, in ottimo stato di conservazione. Scendendo dalla scala di destra del chiostro, invece, si ha accesso ad un ambiente che ha costituito un'autentica sorpresa durante gli scavi. Essi infatti, parzialmente ancora in corso, sono stati effettuati con la volontà di rendere agibili e percorribili gli ambienti sotterranei ma durante un saggio esplorativo, è emersa una elegantissima e preziosa pavimentazione in mosaico in tessere bianche con cornice nera al centro del quale sono presenti numerose losanghe di marmi colorati e, soprattutto, due splendidi emblemata in opus vermiculatum, veri e propri quadretti in mosaico finissimo eseguiti a parte e incastonati successivamente all'interno della pavimentazione. Si tratta di due scene di amori mitologici legati a Perseo uno ed a Nettuno l'altro; i soggetti sono discussi ed ancora oggetto di studio, ma la figura femminile intenta ad attingere acqua potrebbe essere quella di Amimone, una delle cinquanta figlie del re Danao.