15 anni dopo Love the difference-movimento artistico per una politica intermediterranea, Michelangelo Pistoletto presenta il suo ultimo Manifesto: Ominiteismo e Demopraxia
“Non si può lasciare alle pure ragioni della speculazione economica la guida della politica mondiale. Un nuovo pensiero deve ispirarla… I sistemi politici, tradizionalmente intesi, mostrano ormai insufficienti capacità nell’affrontare e risolvere i grandi problemi insiti nella trasformazione culturale in corso che coinvolge la società mondiale e lo stato fisico del pianeta. Adesso il mondo occidentale parla finalmente di arte e di creatività come possibile risorsa da sfruttare per ristabilire il controllo sulle cose” – Michelangelo Pistoletto
La mediazione culturale è un poderoso strumento, in grado di favorire la pace, orientando culture diverse su una strada comune.
Per questo, sarà Michelangelo Pistoletto, uno dei massimi artisti italiani di fama mondiale, a inaugurare il 19 ottobre presso laSala Pietro da Cortona al Campidogliol’ottava edizione del Festival della Diplomazia – Diplomacy con un incontro inedito in cui l’artista promotore di Cittadellarte si confronterà con l’Ambasciatore di Colombia e altre istituzioni per spiegare come il lavoro dell’artista sia una traduzione dell’utopia e della teoria per una nuova fase della società.
Se l’importanza dell’arte come mediazione culturale è oggi largamente riconosciuta, è anche grazie al lavoro di artisti come Michelangelo Pistolettoche nella sua lunga carriera artistica ha mostrato grande interesse verso questo tema.
Dopo Love the difference - movimento artistico per una politica intermediterranea- inaugurato nel 2002 con lo scopo di raccogliere, tra i paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, personaggi e istituzioni che siano interessate a creare prospettive nuove, oltre i confini culturali - anche recentemente, il maestro Pistoletto ha dato prova del profondo e personale credo nell’importanza della mediazione culturale, inaugurando all’interno del Museo Nazionale di Belle Arti di La Havana a Cuba la nuova Walking Sculpture. Un’opera, portata in giro per le strade di La Havana, perché, come ha affermato Il Maestro: “Rappresenta una speranza e un’opportunità [..] Se si lancia una sfera tra le persone, reagiranno alla sfera e inizieranno a giocare con essa, cercando di spingerla verso un obiettivo, cogliendo l’occasione. In questo caso, la palla è anche una grande metafora degli incontri della vita e delle interazioni”.
Il Festival della Diplomazia – Diplomacy (19 – 27 ottobre)è un viaggio nella geopolitica, che a Roma apre le porte di luoghi istituzionali, università e ambasciate. L'ottava edizione, intitolata "Principi e princìpi - Il sistema geopolitico fra interessi nazionali e valori universali", stimolerà il dibattito e la curiosità di addetti ai lavori e giovani studenti sullo stato attuale della diplomazia, in bilico fra politiche risolute e approcci multilaterali. Tra gli ospiti Daniel Drezner, Lorenzo Bini Smaghi, Simon Anholt, Giampiero Massolo, Michael Klare, Beatrice Covassi e molti altri.
19 ottobre, ore 10.00 Sala Pietro da Cortona al Campidoglio - Roma
Il programma completo: www.festivaldelladiplomazia.it