Domenica 15 aprile, h 11.00
Roma da vivere
Il “Dio Mandrione” di Pasolini e Gabriella Ferri
Visita guidata della borgata "Mandrione" nata fra le arcate “muschiose” di sette acquedotti romani stretti fra la via Tuscolana e la via Appia Nuova
La visita sarà condotta da: Ornella Massa, storica dell'arte esperta di urbanistica moderna e contemporanea in possesso dell'abilitazione di guida turistica della Provincia di Roma.
Accoglienza e registrazioni: da 30 minuti prima, Via Tuscolana 692 (davanti al Ristorante-Osteria "Seinovedue" a Porta Furba, 10 minuti a piedi dalla fermata Metro A "Arco di Travertino").
Contributo associativo per partecipare alla visita guidata:
Adulti: €10
Ragazzi (14-17 anni) €6
Bambini (6-13 anni) €3
Bambini (0-5 anni) gratis
+ eventuale auricolare.
*Nel caso in cui i gruppi superassero i 15 iscritti, sarà nostra cura prenotare per voi l'utilizzo di un auricolare per rendere l'ascolto della nostra guida piacevole e rilassante. Il costo dell'auricolare è di 2 euro.
Sconto: €1 di sconto per ciascun partecipante (bambini e adulti).
Per ottenere lo sconto dovrete specificare al momento della prenotazione il nome del portale in cui avete letto di questa visita.
Prenotazioni (consigliate ENTRO IL GIORNO PRIMA): via mail a romaelazioxte@gmail.com o inviando un SMS (se si prenota nelle 24 ore che precedono l’evento) al 3338703591, 3383435907. INDICANDO: data e titolo della visita, nome e cognome di chi effettua la prenotazione, numero dei partecipanti (specificando l'età di eventuali bambini), numero di cellulare e indirizzo mail.
*La prenotazione è indispensabile per ricevere conferma e per essere ricontattati in caso di variazioni.
Descrizione:
Luogo onirico e suggestivo che diede spunto ai racconti di Pier Paolo Pasolini e alle note di Gabriella Ferri, che cantava di un “Dio impossibile” (brano che ascolteremo). In quest’area archeologica, un tempo immersa nella campagna romana, trovarono dimora a partire dagli anni cinquanta, centinaia e centinaia di baracche, una sorta di "quartiere residenziale di poveri" arroccato tra i reperti archeologici e i binari di una ferrovia. Della “baraccopoli” oggi smantellata, restano tracce d’intonaco, carta da parati e maioliche a rivestire le volte e gli archi di case improvvisate sulle note della fantasia, ma soprattutto la memoria dei suoi abitanti come descritti da Pasolini e immortalati in immagini d’epoca: “ragazzini immersi nel fango lurido che mandano bacetti ai passanti”.
Una visita, imperdibile, per non dimenticare lo spettro di un “passato” scomodo, e la paura del degrado che accompagna il “presente” delle borgate romane.