Paganico Sabino (RI) in festa per la tradizionale Castagnata - 4 novembre
La storia di un borgo racchiusa in un cartoccio di caldarroste. A Paganico Sabino, grazioso paese della Valle del Turano in provincia di Rieti, la fine della raccolta delle castagne rappresenta da sempre uno dei momenti più sentiti dell’anno: arrostita, bollita in acqua o latte, seccata e macinata come il chicco di grano e impiegata in polente e puree, la “ghianda di Giove” ha avuto la stessa valenza del pane per intere generazioni di lavoratori della terra. Per questo motivo la tradizionale “Castagnata” - che torna domenica 4 novembre con la sua 19esima edizione - non rappresenta solo un gustoso appuntamento enogastronomico, ma anche un tuffo all’indietro alla riscoperta di tradizioni contadine che in questo tratto del Lazio sono ancora più vive che mai.
La stagione autunnale, d’altronde, è entrata nel vivo con i suoi colori, profumi e sapori caratteristici: e nel borgo circondato da castagneti secolari di rara bellezza si festeggerà in tavola a partire dalle 12.30 con pasta tipica fatta in casa, salsicce, bruschette e il cartoccio di caldarroste, da accompagnare con un buon bicchiere di vino rosso. Le delizie verranno distribuite all’interno del centro diurno con posti coperti da capienti tensostrutture e per tutta la giornata i caratteristici vicoli del borgo saranno impreziositi dagli stand dei prodotti tipici del territorio; a completare il viaggio a ritroso nel tempo saranno le mostre “Arredi sacri e attrezzi della civiltà contadina”, “Sulla via della canapa” e “Sapore di vino”, mentre l’intrattenimento sarà garantito dagli spettacoli musicali e folcloristici dal vivo.
A disposizione dei visitatori ci sarà anche un bus-navetta per raggiungere la sagra dopo aver parcheggiato l'auto lungo la via che porta al paese,immerso in uno dei tratti più suggestivi e incontaminati della Regione. A Paganico Sabino meritano una visita anche la Chiesa di San Nicola risalente al 1.300, la Chiesa di Santa Maria dell’Annunciazione e quella dedicata a San Giovanni Battista. I più curiosi potranno andare alla scoperta della suggestiva “Pietra Scritta”, il monumento funerario della famiglia dei Muttini risalente alla seconda metà del I secolo a.C: si tratta di un monumento funerario “a dado”, realizzato quindi modellando un masso erratico esistente sul posto e che si era probabilmente distaccato dall'incombente monte Cervia. Chi invece volesse approfondire lo stretto rapporto che lega Paganico Sabino alle castagne, potrà inoltre partecipare all’escursione guidata nel Bosco dell’Obito, all’interno della Riserva naturale Navegna-Cervia, con partenza alle ore 9.00 dalla piazza del paese.