Una serata tutta dedicata al Sud, a chi lo ama, a chi lo difende, a chi ne esalta le forze dinamiche e creative, a chi ne è orgoglioso. Lo spettacolo di teatro-canzone "1861. La brutale verità", tratto dall'omonimo libro di Michele Carilli, è un'analisi spietata della storia unitaria italiana rivista e riletta appunto dal Sud. Con tutti i suoi limiti, il Regno delle Due Sicilie aveva grandi potenzialità e ricchezze che, nell'atto di unificare l'Italia, sono state depauperate per favorire regioni italiane più vicine sia geograficamente che negli ideali ai Savoia. L'unificazione d'Italia non è stata solo un momento di pacificazione nazionale, ma un atto ottenuto attraverso eccidi, soprusi, collusioni con poteri occulti a cui è stato poi lasciato campo libero nel Sud a discapito dei suoi molti cittadini onesti. Questa è la tesi principale del libro di Carilli, che nello spettacolo diventa narrazione di cultura popolare attraverso ballate e suoni, balli e note che evocano l'orgoglio di essere meridionali. Non ci sarebbe stata una questione meridionale, ancor oggi viva, se le forze prolifiche del Sud non fossero state sacrificate sull'altare degli interessi nazionali di cui Regno di Piemonte e le nascenti mafie hanno abbondantemente approfittato. "1861. la brutale verità" è quindi un inno alla bellezza, alla verità, alla forza perfettamente incarnate nella voce di Marinella Rodà e nelle musiche dei Mattanza.
Apre la serata il giovane poeta napoletano Emanuele Cerullo, autore de "Il ventre di Scampia" in conversazione con la giornalista Antonia de Francesco.