Descrizione:
Anticoli Corrado è anche conosciuta come "Il paese degli artisti e delle modelle": nella prima metà dell'800, infatti, venne scoperta dai numerosissimi pittori stranieri, arrivati a Roma dal nord dell'Europa alla ricerca dei paesaggi e delle atmosfere tipiche della campagna romana. Gli artisti affittarono molte stalle del paese, trasformandole nelle proprie abitazioni e in studi (un censimento del 1935 ne contava ben 55). Le donne del paese, divennero in breve note per la loro bellezza, e divennero delle modelle a tutti gli effetti, molto richieste anche al di fuori del paese, soprattutto per quadri e affreschi di tema religioso, che ornano ancor oggi le chiese della Valle dell'Aniene e dintorni.
Nella prima metà dell’8OO Anticoli viene scoperto dai pittori arrivati a Roma dall’Europa settentrionale i quali alla ricerca di paesaggi e di atmosfere, si inoltrano nella campagna romana; affittano in paese vecchie stalle trasformandole in studi. Nel 1935 un censimento ne contava ben 55. La forte presenza di artisti porta allo sviluppo e consolidamento dei rapporti tra questi e i contadini, non di rado sigillati da matrimoni tra pittori, scultori e giovani donne che si prestano come modelle. Si instaura quindi un clima di cooperazione e rispetto reciproco e per fare meglio capire qual’era l’atmosfera che si respirava in quel periodo riportiamo un brano dalle note biografiche di Augusto Corelli del 1918 pubblicate nel volume "Un paese immaginario: Anticoli Corrado":
Trovammo negli abitanti di Anticoli una cordialità ed una gentilezza impareggiabili di cui eravamo incantati. Entravamo nelle case dei contadini per ammirare le pittoresche cucine dove si svolgevano le scene della loro vita semplice e buona; ovunque eravamo accolti festosamente e, quasi costretti dalle loro insistenze, prendevamo parte alle loro mense…
Tra i primi ad arrivare ad Anticoli sono Ernst Stuckelberg di Basilea che nel 1858 si stabilisce qui per alcuni mesi, i pittori danesi Niels Andreas Bredal, Oluf Kristian Host, Carl Otto Haslund.Questi ultimi sono autori delle opere più antiche ritrovate e raffigurano da diverse prospettive la Piazza delle Ville.
Tra i primi artisti italiani che raggiungono Anticoli sono Augusto Corelli, Augusto Bompiani, Carlo Randanini, Alessandro Morani, Nino Costa e probabilmente Jean–Baptiste–Camille Corot autore di Agostina nel 1886, opera conservata alla National Gallery di Washington ispirata probabilmente a una giovane donna di Anticoli . Soggiornano ancora ad Anticoli alla fine del secolo: Pedro Weingartner brasiliano di origine tedesca che dal 1886 è a Roma ,stabilendo il suo studio a Villa Strohl-Fern; soggiorna più volte ad Anticoli durante la bella stagione; Mariano Barbasàn Laguerela spagnolo di Saragoza che arriva a Roma contempioraneamente a Weingartner e insieme a lui dipinge ad Anticoli, dove lavorerà per circa 40 anni prima di tornare nella città natale, e sposerà la modella di Saracinesco Rosa Lucaferri, Hans Lendorff svizzero. Il francese Charles Moulin soggiorna ad Anticoli per periodi alterni dal 1896 al 1919 alloggiando nella Pensione Carboni e affittando una casa per lavorare di proprietà di Luigi Massimiani noto con il nome di "Giggi il Moro" il quale posava per Sartorio e Maccari . Augusto Luiz de Freitas brasiliano di origine portoghese concittadino di Weingartner vive ad Anticoli con la moglie e le figlie per un lunghissimo periodo interrotto solo da spostamenti temporanei a Roma o in patria lasciando centinaia di opere che rappresentano realtà anticolane. Alla fine dell’8OO scoprono Anticoli Adolfo De Carolis e Giulio Aristide Sartorio . Il primo, pittore e xilografo marchigiano che sposa nel 19O2 a Firenze dove era insegnante all’Accademia di Belle Arti, Quintilina (Lina) Ciucci, un’anticolana conosciuta a Roma. Sartorio tornerà sul finire del 1918 per girare la scena finale del film "Il mistero di Galatea" da lui scritto diretto e interpretato e nel quale utilizza abitanti del luogo come attori. Nel 1909 arrivano Nino Bertoletti e Angelo Zanelli che tornerà nel 1913 con la moglie pittrice Elisabetta Kaehlbrandt e ancora si fermerà per brevi soggiorni tra il 1919 e il 1921.