Descrizione:
Sorge su una rupe tufacea dalla quale domina la zona circostante: l’acropoli archeologica, la spiaggia di 10 km sulla costa tirrenica, il clima gradevole sono solo alcune delle piacevoli caratteristiche che il territorio offre ai visitatori. E' un Comune di 50,90 kmq con 42.879 abitanti. Fino al 1970, frazione del comune di Pomezia.
Il centro, già abitato nella prima Età del Ferro, fu importante nel sec. VI a.C. come capitale dei Rutili (re ne sarebbe stato Turno) e nel sec. V a.C. come colonia romana.
Nei secoli seguenti decadde e rimase solo centro religioso legato alla leggenda di Enea. Restano avanzi delle mura in tufo dell'acropoli, di templi con decorazioni fittili (sec. VI a.C.; Roma, Museo di Villa Giulia) e di una basilica.
"Grande resta il nome di Ardea, ma il suo splendore s'è spento" (Eneide, libro VII).
Così Virgilio descrive la città alla fine del suo poema, quando i Rutuli sono vinti dai Troiani, ed Ardea è messa a fuoco dalla mano di Enea.
Questa è epica, ma anche nella realtà la città di Ardea ha avuto un passato glorioso, specialmente in età arcaica, quando controllava gli scambi commerciali tra mondo ellenico e mondo latino, e la sua potenza economica non temeva rivali.
Emblema di questo raccordo economico e culturale era il porto, punto di incontro tra diversi popoli e responsabile in gran parte del successo che un così piccolo centro ha potuto esercitare nell'antichità.
Oggi il suo splendore però non si è spento, forse soffre soltanto. Soffre di quella malattia che colpisce i piccoli centri troppi vicini ad un importante polo culturale come Roma.
E soffre per un passato recente, in cui è stata depredata dalle sue ricchezze archeologiche più significative, oggi sepolte in magazzini di vari musei, e alienate dal loro originario contesto culturale.
"I massi squadrati hanno per eterno cemento la parola di Virgilio: et nunc magnum manet ardea nomen"
Gabriele D'Annunzio